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Presentazione
È in questa villa che Gian Lorenzo Bernini inizia la sua carriera, giovanissimo, grazie alla protezione e al mecenatismo di Scipione Borghese, e a lui la Galleria dedica un importante contributo critico, iniziato con la mostra “Bernini scultore” realizzata in occasione della riapertura del museo, e ripreso a distanza di vent’anni con la grande mostra dedicata al grande scultore, massimo protagonista del Barocco.
La Galleria Borghese, che possiede il nucleo più importante di marmi berniniani, si pone come luogo ideale per considerare l’insieme della produzione dell’artista, percorrendo l’intero arco della sua lunghissima attività per seguire i modi e i tempi dell’affermazione della sua scultura monumentale e della creazione di quel particolare linguaggio artistico correntemente definito Barocco, nel quale spazio e volume, luce e colore si integrano in una rappresentazione di immaginaria e spettacolare verosimiglianza.
La mostra è incentrata principalmente sulla scultura, a partire dall’apprendistato con il padre Pietro fino agli ultimi marmi, ma non trascura di approfondire singoli temi quali gli aspetti legati alla professione dello scultore, con un focus sui bozzetti preparatori, l’attività di restauro dell’antico, ma anche la personalità di pittore di Gian Lorenzo. Emerge la sua capacità ritrattistica nei busti e viene esaminato il rapporto con Luigi XIV. Le singole sezioni sono state affidate a specialisti dell’opera berniniana.
In occasione della mostra ha avuto luogo il restauro della statua della Santa Bibiana, avvenuto a “cantiere aperto”, visibile nel portico da parte dei visitatori nei mesi immediatamente precedenti alla esposizione della statua nel Salone.
La mostra, presentata insieme a Fendi come partner istituzionale, è curata da Andrea Bacchi e Anna Coliva. Il catalogo è edito da Officina Libraria.
Artista
1598
Nasce a Napoli, dallo scultore fiorentino
Pietro Bernini.
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1606
Si trasferisce a Roma con il padre, chiamato a realizzare
l’Assunzione della Vergine in Santa Maria Maggiore
(e presso la basilica Gian Lorenzo vive con Pietro,
rimanendovi anche dopo la sua morte nel 1629).
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1611-1614
Neanche adolescente, nel cantiere della Cappella Paolina
sempre in Santa Maria Maggiore, comincia a muovere
i primi passi come scultore accanto al padre, divenuto artista
di primo piano della Roma di Paolo V Borghese.
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1615-1620
Collabora col padre ad alcune opere di mirabile perfezione
esecutiva (Fauno molestato da putti), si mette alla prova in un
genere ‘minore’, quello dei putti, e scolpisce autonomamente
le prime opere importanti per il cardinale Maffeo Barberini,
futuro Urbano VIII (il San Sebastiano) e per il cardinal nipote
di Paolo V, Scipione Borghese (l’Enea e Anchise).
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1621-1622
È il ritrattista del nuovo pontefice, Gregorio XV Ludovisi,
mentre continua a lavorare per Scipione Borghese, scolpendo
il primo dei due celebri gruppi di soggetto mitologico
(Ratto di Proserpina) e alcuni busti postumi di Paolo V.
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1622-1625
Scolpisce l’Apollo e Dafne, vertice inarrivabile
del suo virtuosismo tecnico.
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1623-1644
Maffeo Barberini è eletto papa col nome di Urbano VIII,
e decide da subito di servirsi di Gian Lorenzo (autore di
diversi suoi ritratti) per tutte le maggiori imprese artistiche
del suo pontificato, dal Baldacchino al suo monumento funebre,
entrambi in San Pietro. Vicino alla basilica Bernini va a vivere
tra il 1630 e il 1634, ma dal 1643, ormai ricco, si trasferisce
in una nuova, grande casa in via della Mercede.
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1632-1637
Già autore di molti busti di papi e di importanti prelati
(Alessandro Peretti), inaugura con lo Scipione Borghese
e la Costanza Bonarelli la nuova formula del ‘ritratto
parlante’, di eccezionale modernità.
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1644-1655
Con il pontificato di Innocenzo X Pamphilj la carriera
di Bernini, dopo una breve battuta di arresto (a cui l’artista
risponde con un’opera autobiografica praticamente unica
nella storia della scultura, la Verità), continua ad inanellare
successi (Fontana dei Fiumi).
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1655-1667
Con Alessandro VII Chigi, Bernini è di nuovo l’arbitro
assoluto della scena artistica romana, e suggella con la Cattedra
e il Colonnato la sua pluridecennale opera di ridefinizione
della basilica di San Pietro. Ritrae, come sempre, il nuovo
pontefice, e viene mandato a Parigi quasi in missione
diplomatica, ricevendo la commissione per un monumento
equestre del Re Sole, Luigi XIV.
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1667-1669
Al tempo di Clemente IX Rospigliosi (immancabilmente
ritratto, sebbene solo in pittura), inizia a dirigere l’esecuzione
degli Angeli di Ponte Sant’Angelo.
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1670-1676
Clemente X Altieri è il settimo pontefice immortalato da
Bernini, che ormai ultrasettantenne comincia a pensare alla
propria autocelebrazione, attraverso una biografia che sarà
però pubblicata, da Filippo Baldinucci, solo dopo la sua morte.
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1676-1679
Nei suoi ultimi anni di vita è legato da un forte rapporto
di stima e amicizia con Cristina di Svezia, alla quale lascia
in testamento la sua ultima opera, il Busto del Salvatore.
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1680
Si spegne a Roma.
Allestimento
Bernini
Particolare allestimento
Bernini
Particolare allestimento
Gian Lorenzo Bernini
Ermafrodito
Marmo romano del II secolo d.C.?
Parigi, Musée du Louvre
Gian Lorenzo Bernini
Ermafrodito
Marmo romano del II secolo d.C.?
Parigi, Musée du Louvre
Gian Lorenzo Bernini
Apollo e Dafne
1622-1625
Marmo
Roma, Galleria Borghese
Gian Lorenzo Bernini
Apollo e Dafne
1622-1625
Marmo
Roma, Galleria Borghese
Bernini
Particolare allestimento
Bernini
Particolare allestimento
Bernini
Particolare allestimento
Bernini
Particolare allestimento
Gian Lorenzo Bernini
Anima dannata
1619
Marmo
Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, Palazzo di Spagna, Roma
Gian Lorenzo Bernini
Anima dannata
1619
Marmo
Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, Palazzo di Spagna, Roma
Bernini
Particolare allestimento
Bernini
Particolare allestimento